Buona parte del suo successo è dato dal fatto che la sua versione "free" (per uso personale e non commerciale) è completa e ricca di funzioni che normalmente troviamo su software antivirus ma in versione commerciale. L'ultima release di questo potente strumento di protezione, Avast Antivirus free 6, ingloba tra le sue funzioni anche la Sandbox, che consente di eseguire file e programmi sospetti in un ambiente virtuale protetto perché separato da Windows.
La Sandbox si attiva automaticamente quando si avvia un file di natura sconosciuta, permettendo all'utente di scegliere di eseguire il file in Sandbox, farlo partire normalmente o bloccare l'operazione.
Trovo questa funzione utilissima ma anche molto sconveniente nel caso l'utente sia del tipo che clicca su "OK" appena si presenta una qualsiasi tipo di maschera senza prestare attenzione a cosa viene detto nell'avviso.
La funzione può essere disabilitata attraverso le impostazioni del programma, cosa che ho dovuto fare necessariamente sulle macchine di alcuni clienti che avevano dei software radiografici che si appoggiavano a SQL come database di immagini; infatti la virtualizzazione permetteva il lancio del programma ma faceva perdere l'associazione con le immagini generate dall'apparecchio radiografico che risultavano ancora in carico quando invece erano state eliminate, bloccando così la normale funzionalità del programma.